E già: «la banda suona per noi», come cantava Mina facendo il verso a Chico Buarque de Hollanda. Oggi a Roma, se avete voglia di festa vi basterà seguire il suono che arriva dalle periferie, da Centocelle e dall’Alessandrino, dove si svolge in pompa magna la Sbandata Romana, quarta edizione. Un festival internazionale spettacolare e gioioso: la strada diventa il palco per sedici street band che arrivano da tutto il mondo, oltre quattrocento musicisti coinvolti, talmente tanta gente che gli organizzatori hanno chiesto ai residenti del quartiere di aprire le loro case, aggiungere un posto a tavola e offrire un letto per la notte.
Succede anche questo, succede che la musica torna ad essere un evento «dal basso», collettivo e popolare. A Roma come all’Aquila dove stasera arriva la Transumanza a Pedali organizzata dai Têtes de Bois, dal nostro amico e compagno Andrea Satta: una carovana di biciclette partita dall’Emilia e dal Lazio e che converge nel centro della città ferita, attraversa Onna, sfiora la meravigliosa Basilica di Collemaggio e alle 21 in piazza Duomo dà vita a un concerto «ecologico» in cui l’energia per amplificare casse e microfoni, chitarre e bassi è fornita dalla pedalata di centinaia di spettatori.
Spiega Satta, indomito artista e ciclista: «L’Aquila dovrà essere ricostruita e restituita ai suoi abitanti che l’aspettano da troppo tempo, bella come prima e più giusta. Perché non rimetterla in piedi, ora che siamo ancora in tempo, che ancora molto deve essere progettato, tenendo conto delle piccole esigenze quotidiane e di un nuovo stile di vita? I bambini potrebbero andare a scuola a piedi e da soli, le mamme e i papà potrebbero muoversi senza paura con le carrozzine e i passeggini dei neonati, i disabili potrebbero non essere puniti da marciapiedi inaccessibili e da semafori inesorabili e indecifrabili.
Tutto ciò che è pensiero e progetto e che diventerà infrastruttura urbana, deve tenere conto dell’uomo, del suo tempo libero, dei suoi limiti e della necessità di ricostruire relazioni. Solo da questo può nascere una nuova economia per la città. Crediamo che la bicicletta sia l’evidenziatore giusto, la filosofia più piena ed esaltante, se non un fine, un grande mezzo».
L’Aquila vibra, Roma si scatena. Anche la Sbandata è un progetto di ricostruzione del tessuto sociale. La periferia che diventa centro, il quartiere abbandonato a se stesso che si anima, torna a partecipare. Un’idea della Titubanda (una fanfara gigantesca con 40 elementi che da 15 anni porta gli ottoni in strada) e di Pasquale Innarella. Si comincia stamane, alle 11, con i concerti nelle piazze, si prosegue alle 17 con un marcia sonica a Centocelle, e dalle 20 presso il Parco Madre Teresa Di Calcutta la «Brass Invasion Night». Domani si replica con il Gran Ballo delle Fanfare. Tutto gratuito, tutto attorno, liberando marciapiedi e strade, giardini e angoli. «Quando la banda passò».
Raccontano con orgoglio gli organizzatori: «L’abolizione di ogni barriera, di ogni separazione tra musicisti e spettatori, crea un’interazione unica, un’alchimia travolgente, fatta di spontaneità, di generosità, di emozione, di calore umano. La Sbandata è anche un momento di incontro, di confronto e di scambio tra bande di provenienza internazionale, anche diverse per formazione ed esperienza, ma accomunate dalla condivisione di ideali, valori, utopie, battaglie, attraverso il linguaggio universale della musica, intesa come arma formidabile e pacifica di innovazione culturale, strumento di lotta e di protesta, di impegno civile, di coinvolgimento umano».
In campo stanno per scendere artisti/musici/animatori di ogni dove. Dalla Second Line Social Aid And Pleasure Brass Band di Boston (15 elementi, tra fiati e percussioni, un repertorio tra Dixieland e ritmi alla New Orleans) alla Bandaligre di Parigi nata in un centro sociale del quartiere Bastille fino all’Express Brass Band di Monaco che agli algidi suoni di Germania preferisce le melodie calde del soul-funk. E poi ancora: i veterani milanesi della Banda Degli Ottoni A Scoppio, la Banda Roncati creata nell’ospedale psichiatrico di Bologna, i francesi di Fanfare Invisible, Grand Machine Chose e Les Muses Tanguent, i fiorentini di Fiati Sprecati….
«Le bande – dicono i tipi di Sbandata Romana – preferiscono alla divisa la fantasia colorata dei costumi, rifiutano ogni tipo di gerarchia a vantaggio di una gestione più condivisa. Bande a partecipazione “aperta”, sono spesso dei veri e propri laboratori musicali per la pratica degli strumenti e il piacere di suonare insieme, svolgendo una funzione sociale di aggregazione e usando la musica come veicolo di gioia e condivisione da riversare all’esterno, nel territorio, alle manifestazioni, alle tante iniziative cui partecipano»
L’Aquila, Roma. Oggi, 22 giugno, primo sabato dopo il solstizio d’estate, non ci sono più scuse. La musica suona in strada, parla alla gente, invita a sorridere e a ballare, a riprendersi le città che ci hanno tolto. Via dalle case, di nuovo nelle piazze.
Che sia gioia e rivoluzione.
Di Daniela Amenta
http://www.unita.it/culture/la-musica-popolare-br-si-riprende-le-strade-bande-roma-l%2527aquila-cultura-bois-1.507281